Regolamento famiglie/genitori

I genitori sono, nella maggior parte dei casi, il primo veicolo di avvicinamento allo sport di bambine e ragazze e hanno, in quanto tali, il difficile compito di seguirle in maniera corretta una volta intrapreso un percorso sportivo. Poiché lo sport è fatto, oltrechè di attività fisica, anche di forti emozioni è importantissimo che i genitori siano in grado di condividerle incoraggiando e supportando i propri figli sia nei momenti eccitanti delle vittorie che in quelli deprimenti delle sconfitte: poiché nessun eccesso è mai positivo le bambine vanno sempre rasserenate sia se sono esaltate dai loro trionfi sia se si sentono inadeguate per un insuccesso o per il paragone con compagne più capaci.

Come essere, allora, dei bravi “genitori in campo”???

Il primo fattore da tener presente è che qualsiasi contesto in cui bambini e adulti interagiscono, e quindi anche una squadra di pallavolo, è per i ragazzi un contesto educativo o, di contro, diseducativo. Ecco allora la necessità di fare raccomandazioni sempre positive e serene: impegnati, ascolta, rispetta tutti e dai il meglio di te! Ma a queste raccomandazioni devono ovviamente adeguarsi i comportamenti degli adulti che le fanno: i bambini sono consapevoli della presenza dei genitori e la apprezzano come momento di condivisione ma, al tempo stesso, si accorgono di ogni minimo gesto o parola, fosse anche solo uno scuotimento del capo e ne subiscono la pressione; attenzione allora a non “ostacolare” i bambini con atteggiamenti invadenti o troppo appassionati: il loro unico punto di riferimento, in quel momento, è l’allenatore, e basta.

Di seguito si propone un elenco ironico ma molto istruttivo delle tipologie di “genitore in campo”: è un elenco semiserio e divertente che assolutamente non vuole sminuire la passione e la pazienza di tutti quei genitori che seguono e incitano i figli durante la pratica sportiva ma che può offrire a tutti buoni spunti di riflessione….

IL GENITORE MISTER
Urla e si sbraccia per tutta la partita per dare consigli tecnici al figlio, ai componenti la squadra e, soprattutto, all’allenatore; prima e dopo ogni incontro ha sempre tattiche e tecniche da suggerire al figlio anche se contrarie a quelle previste dal mister cui sovente muove vigorose critiche; per lui l’importante è solo e sempre vincere e a qualsiasi costo, incurante del fatto che in ogni squadra di ragazzi non professionisti lo scopo non è il risultato ma la valorizzazione di ogni singolo giocatore e la crescita sportiva di ognuno.
Ne’ va dimenticato che l’ allenatore (ovviamente se non denigrato dal genitore) potrebbe diventare un’ulteriore fonte educativa per il giovane e una persona di cui fidarsi anche nella vita oltrechè nello sport.

IL GENITORE APPRENSIVO
Assolutamente contrario allo sport in quanto “pericoloso” accompagna il figlio alle attività solo perché costretto dal pediatra o dalle richieste pressanti del ragazzino. Segue il bambino dovunque, nello spogliatoio con l’accappatoio, in campo con giubbino e ginocchiere, grida al disastro se si gioca con temperature ritenute troppo basse!
Spesso i bambini con genitori apprensivi finiscono con il credere seriamente di essere più fragili e deboli dei compagni e abbandonano le attività sportive rinunciando a scoprire le proprie capacità e ad una sana fetta di divertimento indispensabile nell’età scolare.

IL GENITORE IPERCRITICO
Contrariamente a quanto fanno generalmente i genitori con i propri figli, il genitore ipercritico colpevolizza il suo degli insuccessi ottenuti dalla squadra o a livello personale in allenamento; una lunga lista di sbagli e imprecisioni tecniche è sciorinata alla ragazzina non appena terminato l’incontro oltre, ovviamente, ad una serie di paragoni con le compagne di squadra da cui lo sfortunata esce immancabilmente sconfitta. I figli di genitori ipercritici spesso mancano di autostima e cominciano ad odiare lo sport perché fonte di stress per le aspettative dei genitori; e se richiamati dai genitori davanti ai compagni vivono, per forza di cose, un fortissimo senso di frustrazione e inadeguatezza.

IL GENITORE DEL CAMPIONE
Filosofia e atteggiamenti del tutto opposti a quelle del genitore ipercritico guidano questa tipologia di genitore: suo figlio è un campione e non si discute. Se il ragazzino è davvero bravo il genitore non avrà pace finchè non sarà riconosciuto leader da tutta la squadra e mai potrà capire perché ogni tanto anche lui è in panchina.
Chiaramente un genitore così carica il figlio di forti aspettative: se il ragazzo è bravo non si metterà mai in discussione e non capirà l’importanza di far parte di una squadra e di collaborare con gli altri; se non è molto bravo sbatterà contro una realtà che certamente lo ferirà e non poco.

IL GENITORE FASHION ADDICTED
E’ il genitore più elegante e con i più nuovi e all’avanguardia accessori tecnologici; il figlio è immediatamente riconoscibile: se c’è una divisa societaria avrà almeno tre paia di scarpette a stagione, pubblicizzate dai più grandi calciatori e possibilmente intonate al completino; per non parlare degli abiti pre e post partita…
Come prevedibile il ragazzino riterrà fondamentale il proprio aspetto esteriore per relazionarsi con gli altri a scuola come nello sport, e facilmente emarginerà chi per scelta o per necessità non compra capi e accessori firmati. E’ importantissimo, al contrario, che il mondo sportivo dei ragazzi sia assolutamente estraneo ad atteggiamenti di questo tipo e garantisca a tutti la possibilità di essere uguali e di giocare esclusivamente con le proprie capacità e la propria dedizione.

IL GENITORE IDEALE
Ecco infine il profilo del genitore ideale: ama lo sport e lo apprezza come momento educativo, incita suo figlio e la squadra e ne ammira e sottolinea l’impegno; incita il figlio a non abbattersi quando perde e a gioire con i compagni quando vince; valorizza insieme a suo figlio anche tutti gli altri ragazzi, il loro essere squadra e l’intesa con i compagni e l’allenatore. Insegna ad ammirare il lavoro degli avversari, a riconoscerlo e ad apprezzarlo; trasmette il valore dello sport come impegno, passione e divertimento e sollecita il figlio a focalizzarsi sulle proprie capacità e i propri miglioramenti piuttosto che sulla sola vittoria sul campo.

AL TERMINE DI QUESTA CARRELLATA SEMISERIA DI POSSIBILITA’ CI AUGURIAMO DI AVERE A BORDO CAMPO SEMPRE E SOLO “GENITORI IDEALI”…

…!!!IL VOLLEY E’ DIVERTIMENTO!!!…